TORRE DEL POETTO, CAPO SANT'ELIA, CAGLIARI

Torre del Poetto, Capo Sant'Elia

Torre del Poetto, Capo Sant'Elia

 

La Torre del Poetto si erge sul promontorio di Capo Sant’Elia o della Selva del Diavolo, ad una quota più bassa (91 metri sul livello del mare) rispetto alla vicina torre di Sant’Elia (136 metri sul livello del mare), ed interamente protesa verso il mare; sembra infatti che sia stata costruita in quel luogo dirupato e di difficile accesso allo scopo di sorvegliare le grotte della sottostante caletta, non visibili dalla vicina torre, in cui spesso trovavano rifugio navi corsare. Domina il porticciolo di Marina Piccola e la spiaggia del Poetto, abbracciando nel suo panorama le torri costiere del Golfo di Cagliari comprese quelle di Mezza Spiaggia e dell’Isola dei Cavoli.

Già citata nella Descripcion dela Isla y reyno de Sardeña, carta geografica spagnola seicentesca, fu probabilmente costruita alla fine del XVI secolo.

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Oggi allo stato di rudere, era una torre in calcare di piccole dimensioni, dalla caratteristica forma troncoconica, per la cui realizzazione furono adoperati i materiali provenienti dai resti di un antico tempio di Astante Ericina, già in parte utilizzati in epoca medioevale per la costruzione sulle sue rovine del monastero benedettino di Sant’Elia de Portu Salis; a testimonianza di ciò un’iscrizione punica conservatasi nella muratura.

Anticamente denominata Torre del Pouhet del San Elias (Pozzetto di Sant’Elia), per la sua vicinanza alla cisterna punica di “sa bucca de su tiaulu” (bocca del diavolo), ma anche Torre della Lanterna, in quanto in età giudicale aveva funzioni di faro, fu successivamente chiamata, nel 1920, dapprima Torre del Poeta e quindi Torre del Poetto.
Nel 1605 la Torre è già presidiata dal torriere Antioco Meloni, ma
“necessitat de adobe: si realizzano pertanto i primi interventi di restauro, ad opera dei maestri Augusto Pipita e Giovanni Incani (Regia Amministrazione delle Torri in ASC).

Di lì a poco tuttavia, nel 1638, l’edificazione del forte di Cala Mosca sminuì notevolmente l’importante ruolo che la torre aveva fino ad allora assunto nella sorveglianza del litorale grazie alla sua posizione strategica, e ciò ne causò negli anni immediatamente successivi il suo progressivo abbandono.

La troviamo comunque ancora citata nella Carta di Francesco Vico del 1639.

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Nel 1720 gli ingegneri piemontesi, incaricati del censimento delle torri costiere dell’isola, la segnalano come torre ormai andata in rovina e di nessuna utilità (Relazione del Cagnoli del 1720); ciò nonostante viene rimessa in funzione e riarmata per fronteggiare l’attacco francese del 1792-93, per poi essere definitivamente abbandonata.

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Ancora indicata nella Relazione del Cossu del 1799, nella Carta di F. Giaume e nella Descrizione Della Marmora del 1856, continua ad essere considerata ormai in pessime condizioni, a causa dei mancati interventi di manutenzione e restauro, e comunque di scarso interesse.

Realizzatasi l’Unità d’Italia, la Torre del Poetto, come tutte le altre fortificazioni costiere, venne smilitarizzata, essendo giudicata inutile per la difesa, non sussistendo più alcuna minaccia incombente, ma anche inservibile per altri usi:

Elenco dei castelli , delle torri e fortezze esistenti in Sardegna che cessano di essere considerate come fortificazioni o posti fortificati in base al R. Decreto 25 aprile 1867:
Litorale a sud

Torre del Poetto

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