TORRE DI MALFATANO, CAPO MALFATANO, TEULADA

Torre Capo Malfatano.png

La torre domina il Capo e porto di Malfatano, indicati nelle carte nautiche e nei documenti cinquecenteschi in svariati modi: porto amalfetan nella Carta pisana, porto marfitan nel Visconte del 1311, porto Marfita nel Visconte del 1318, porto malpitan nel Tammar-Luxoro, porto malfatan nel teso di G. Da Uzzano; Marfatta, Marfatan, Martafa nella Relaçion del Camos. Il toponimo probabilmente venne mutuato da una popolazione di Amalfitani residente in quella zona. La torre veniva denominata anche fortalessa de Marfattà nel 1593 e fortalessa de San Francisco de Marfattà nel 1595.

Il porto di Malfetano aveva già, nel 1572, attirato l’attenzione della commissione comandata da Don Marcantonio Camos che, per ordine del Vicerè Don Giovanni Coloma, aveva perlustrato il litorale dell’isola allo scopo di individuare i luoghi strategici da fortificare con la costruzione di nuove torri: ottima la possibilità di sbarco e ancoraggio, buona la visibilità. Viene pertanto proposta l’edificazione in quel luogo di una torre gagliarda per vedetta ordinaria, da presidiare con 4 uomini, armati con due pezzi di artiglieria. La previsione di spesa era di scudi 225:

Relaçión de todas las costas maritimas de lo Reyno de Cerdèna, y de los lugares a donde se deven hazer las torres y atalayas necessarias para el descubrimiéto y fortification del, denotando los numeros que sean fuera el lugar dela discupcion hecha por el pintor seguiendo en todo las instructiones y orden del muy ill.stre sénor Don Juan Coloma Lugartiniente y Capitan gñal por su mg. En el dicho Reyno per cuya comission y mandado lo tengo a cargo yo Don Marco Antonio Camos Capitan Desglesies començando Juves ultimo de enero año de milquinientos setenta y dos:

(...)
Marfatta es muy buen puerto y capaz para muchos vaxeles de remo de hasta desistete y desjoche bancos y segun relaçion del dicho patron podrian estar seguras tres o quatro galeras a todo tempo, no tiene agua dulce dunque algunos dizen que ay poços antigas que si es assi ay pocos que lo sepan en la montanuela que sale de ponente dicha del caniniedo tierra del conde de Quirra se ha de hazer atalaja ordinaria por quatro hombres en una torre gallarda que con dos pieços de artilleria difenderà el puerto alos enemigos tiene aparejo de pietra en el proprio lugar la arena y agua se tomara de la mar y col se trahera de Caller y vista la comodidad del sitio y preparatorios segun relacion del dicho mro se acabara con
costa de 200 y 25 escudos harasele un sisternon dentro, esta de la correspondiente de las Gañas çinco millas y de Caller sinquenta y cinco de donde a de ser provvida y socorrida de la gente de Pula de donde veintecinco millas descubre mucho a la mar y el golfo de la Isla roxa y el proprio querto de Martafa allende destos effetos ya dichos hara mucho al caso para que se aprovechen las tierras que aqui ay que son muy buenas para labras y para todo genero de ganado adviertese que si la deffensa del puerto pareciere lexos des de la punta de Caniniedo podrase hazer la torre gallarda en el ribano de peña que esta pegado a la boca auñque se pierde la correspondencia para la qual en tal caso sera nécessario hazer una torrezuela de poco gasto en la dicha punta y uno de los quatro hombres que hubieren de estar en la torre gallarda podra hazer la atalaja en esta torrezuela, pues es tan cerca que no sera mas lexos de un tito de arcabuz

(E. Pillosu, Un inedito rapporto cinquecentesco sulla difesa costiera della Sardegna di Marco Antonio Camos.....)
 

Terminus post quem per la datazione della torre va considerato comunque il 1578, anno in cui pure il De Moncada, nuovo viceré di Sardegna, considererà necessaria ed improrogabile la sua edificazione, assegnandole la funzione di torre di difesa.
Nella
Memoria de las torres que son necessarias que se hayan en la costa de ςerdena parea la guardia ordinaria de dicho reyno y de los ombres que son necessarios ponersi de nuevo en dichsa torres ademasde los que vy se pagan por losbarones y ciudad det leggiamo:

(...) Su Capo Malfatano, terra del conte di Quirra, si deve erigere una torre che costerà 300 ducati e vi si porranno 3 nuovo uomini per 9 scudi al mese.

La torre verrà costruita di lì a poco a circa 65 metri sul livello del mare, garantendo il controllo dell’insenatura sottostante, in cui i corsari trovavano spesso riparo, e la comunicazione con le vicine torri di Pixini, Porto Scudo, Budello e Punata Cala Piombo, nonché con la guardia di Las Cannas di Capo Spartivento in collegamento con la torre di Chia; venne quindi presidiata e fornita di cannoni, spingarda e fucili.

La carta di Francesco Vico propone il 1639 come data di probabile costruzione, ma in realtà il primo comandante incaricato risulta Michele Caspala Vacca (gennaio 1593).
Di forma tronco-conica, presenta un diametro esterno di 14 m. ed un’altezza di 16 m. Una botola, aperta a circa 6 m. da terra, immetteva nella camera interna, con volta a fungo con pilastro, dotata di due troniere e un caminetto; attraverso una scala scavata nello spessore murario si raggiungeva la piazzadarmi.

 

Colombino_1720.png

Nel 1605 la torre viene restaurata dai maestri Nicolau Cossu, Jordi Cossu, Joanne Casula e Antonio Casula, picapedrers (Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Negli anni successivi, sotto la dominazione piemontese, la torre sembra mantenere un ruolo importante e suscita grande interesse nell’ambito della progettazione o perfezionamento della difesa del territorio: Relazione del Cagnoli (1720), Relazione del De Vincenti (1720), Carta del Colombino (1720), Relazione dell’Ing. Soleri (1720), Carta del Craveri (1746), Relazione del Conte Tana (1761).

Craveri_1746.png

In particolare l’ingegnere militare Antonio Felice De Vincenti, incaricato dal viceré del censimento di tutte le torri, con la sua scrupolosa ispezione poté fornire al S. Remy dati importanti relativi alla generali condizioni delle torri nonché un quadro completo delle spese concernenti il loro mantenimento, tenendo anche conto del sostentamento delle guarnigioni. La torre di Malfetano fa parte delle 67 torri da lui censite:

Malfetan.....Lire sarde 540

Questo lo Stato degli Alcaidi e Soldati, che sono, nelle torri del Regno di Sardegna a conto dell’Amministrazione del R.le in Conformità della nota data da detta Amministrazione lì Agosto 1720
...

Capo di Cagliari ...
Torre di Marfatan

Alcaide Antonio Ibba serve dalli 9 Luglio 1700-Artigliere Antioco Ibba serve dalli 10 Agosto 1712-Soldato Atonio Pili serve sa 1 Settembre 1715-Soldato Francesco Garzia serve da 1 Settembre 1719-Soldato Francesco Bargu serve da 1 Novembre 1719
Nel 1729 la torre risulta presidiata da 1 alcaide, 1 artigliere e 4 soldati:

Tabella de las Torres del Reyno empezando por Pula, y acabando por Carbonara en q se expressan por orden las q son de Armas, las de Armas, las de Guardia, y las Guardias sin torre, el territorio en q estan sitas los qlas Guarnecen, y de quien vienen pagadas.

E così pure nel 1755:

Relazione sull’amministrazione delle torri suoi redditi e pesi

...Marfetan tiene l’alcaide, l’artigliere e quattro soldati, i quali percepiscono al mese diciotto lire, che importano all’anno duecento sedici lire ...(Archivio di Stato di Torino- Materie economiche 1755).

Sembra inoltre che non avesse bisogno di alcuna riparazione:

Relazione delle riparazioni che si credono indispensabili da farsi atorno diverse Torri, con la spesa a calcolo di quanto puonno importare e progetto di diverse altre che sarebbero necessarie edificarsi per maggior conservatione di questo Regno, e corrispondenza de fari
...

Territorio di Polla
....
T. di Malfetan: in buono stato (Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

Nel 1764 la guarnigione militare insediatasi, sotto la guida del comandante Giovanni Battista Pinna, respinge l’ assalto di circa 400 barbareschi; in seguito ad un altro attacco barbaresco a Sant’Antioco, il presidio verrà rafforzato: 5 soldati e 1 caporale.
Nel 1767 il Cav. Ripol, capitano comandante delle torri, compie una nuova ricognizione delle torri costiere dell’isola, allo scopo di verificarne funzionalità e sicurezza:

Visita generale delle torri del Regno fatta da Cav Ripol Capitano Comandante delle medesime nell’anno 1767
...
Torre di Marfetano:

Alcaide...d’anni 45, ha servito nel Reg.to di Sardegna anni 14...artigliere...d’anni 26... Soldati 4...45...26...45. ..25

Questa torre è situata sopra di un ponticello che governa il porto e mira al mezzogiorno ed al libeccio-tiene d’ampiezza un trabucco 9 piedi 4 oncie
....
Necessita questa torre d’una secchia per la cisterna compresa d’una corda, più due pelli per le lanate, piuù 25 fogli di carta per far cartocci, più 2 barili per portr acqua per esser vecchi quelli che vi sono , più pietre per gli fucili....

Più una porta di bosso al boccaporto dove si alzano i viveri, più accomodar la mezza luna con smalto perché quando piove entra l’acqua nella piazza d’armi, più passar in palettaper dentro e fuori della torre.
Questa torre è munita di canochiale come pure di pietre e legno minuto per far gli fuochi Questa torre è distante dalla torre di Piscini ore 2.

Relazione delle riparazioni che si credono indispensabili da farsi atorno diverse Torri, con la spesa a calcolo di quanto puonno importare e progetto di diverse altre che sarebbero necessarie edificarsi per maggior conservatione di questo Regno, e corrispondenza de fari
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Territorio di Polla
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T. di Malfetan: in buono stato (Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

Nel 1764 la guarnigione militare insediatasi, sotto la guida del comandante Giovanni Battista Pinna, respinge l’ assalto di circa 400 barbareschi; in seguito ad un altro attacco barbaresco a Sant’Antioco, il presidio verrà rafforzato: 5 soldati e 1 caporale.
Nel 1767 il Cav. Ripol, capitano comandante delle torri, compie una nuova ricognizione delle torri costiere dell’isola, allo scopo di verificarne funzionalità e sicurezza:

Visita generale delle torri del Regno fatta da Cav Ripol Capitano Comandante delle medesime nell’anno 1767
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Torre di Marfetano:

Alcaide...d’anni 45, ha servito nel Reg.to di Sardegna anni 14...artigliere...d’anni 26... Soldati 4...45...26...45. ..25

Questa torre è situata sopra di un ponticello che governa il porto e mira al mezzogiorno ed al libeccio-tiene d’ampiezza un trabucco 9 piedi 4 oncie
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Necessita questa torre d’una secchia per la cisterna compresa d’una corda, più due pelli per le lanate, piuù 25 fogli di carta per far cartocci, più 2 barili per portr acqua per esser vecchi quelli che vi sono , più pietre per gli fucili....

Più una porta di bosso al boccaporto dove si alzano i viveri, più accomodar la mezza luna con smalto perché quando piove entra l’acqua nella piazza d’armi, più passar in palettaper dentro e fuori della torre.
Questa torre è munita di canochiale come pure di pietre e legno minuto per far gli fuochi Questa torre è distante dalla torre di Piscini ore 2.

(AST Sardegna Economico)

Nelle Istruzioni generali del 20 ottobre 1782 prescritte dal S. E. Il Conte Masino, dirette ai torrieri del Regno, la torre di Capo Malfatano risulta ancora presidiata.
Interventi di manutenzione e restauro sono documentati negli anni 1784 (capo mastro: Eusebio Carta), nel 1817 (sotto la direzione dell’architetto Girolamo Melis) e nel 1823.

La torre risulta annoverata nel Regolamento di S.A.R.il Sig Duca del Genovese ec. ec. per la custodia , e difesa delle torri del Regno (18 Agosto 1812):

Carlo Felice di savoia Duca del Genovese, capitano generale delle Regie Armate, capo, e presidente della Reale Amministrazione delle torri del Regno di Sardegna
...
Stato delle torri nelle quali si conserverà un fondo in deposito di munizioni da guerra per distribuirle con conto, e ragione, alle torri dè rispettivi Dipartimenti, che alle occorrenze ne abbisognassero

...
Dipartimento di Quia Marfettano, Caladostias

(Ed VI 116 in BUC)

Nel 1831 si realizza un nuovo progetto di restauro della Torre per una spesa complessiva di L. 457.181.

Giaume_1813.png

 

 

La torre Malfatano è annoverata tra le 63 torri ancora presidiate elencate in una Relazione di autore ignoto, custodita nell’Archivio storico di Torino, datata 20 marzo 1843; e nel 1847 il comando viene assegnato a Giovanni Santo Zedda, sergente del Real Corpo Artiglieria, pur non facendo capo all’Amministrazione delle Torri non più esistente.

Realizzatasi l’unità d’Italia, si provvede alla definitiva smilitarizzazione della torre costiera Malfatano:

Elenco dei castelli , delle torri e fortezze esistenti in Sardegna che cessano di essere considerate come fortificazioni o posti fortificati in base al R. Decreto 25 aprile 1867

Litorale sud:
Torre Malfatano

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