TORRE DI CAPO MANNU, SAN VERO MILIS, ORISTANO

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La torre si erge a 51 m. sul livello del mare sul promontorio di Capo Mannu, anticamente denominato Capo las Salinas (1572), Monte delle Saline di Oristano (1578), Capitis Magni (1590), Cabo Maño (1620), Cabo Manno (1639), Cabu Mannu (1729), Cabidurimannu (1740).

Venne costruita tra il 1578 e il 1580, ma già nel 1521 il geografo turco Piri Reis aveva rilevato nel Capo Mannu la presenza di un posto di guardia non fortificato sorto a difesa della spiaggia di Salina; nel 1572 il servizio di vigilanza era effettuato da 2 soldati mantenuti dalla città di Oristano e da 2 cavalieri pagati dai corallari di Bosa.

Proprio nel 1572 don Marcantonio Camos, su incarico del viceré Don Giovanni Coloma, al comando di una speciale commissione di esperti, perlustrato il litorale dell’isola allo scopo di individuare i punti più strategici per l’innalzamento di nuove torri costiere, aveva consigliato di costruire la diciottesima torre proprio a Cabo del Las Salinas: sarebbe stata una torre per vedetta ordinaria di 2 uomini, con cisterna interna, che si sarebbe potuta realizzare con un costo complessivo di 240 scudi.

La torre è quindi citata nel progetto di realizzazione di numerose torri costiere di avvistamento e di difesa predisposto dal viceré Michele De Moncada (1578-83), risultando già in costruzione.
Nel 1584 la torre è in attività (è indicata anche nella carta geografica detta Descripcion dela Isla y Reyno de Sardeña del XVII secolo), sebbene Francesco Vico nella sua Carta la dati nel 1639.

E’ torre di guardia tra il 1720 e il 1794, presidiata da una guarnigione composta da 1 comandante e 2 soldati, in cui fu inserito nel 1801 1 artigliere; era dotata di due cannoni, di spingarda e fucili.
La torre controllava la cala e la tonnara di
Su Pallosu, la costa nord del Sinis, la spiaggia di Is Arenas, le scogliere di Santa Caterina, ed era pertanto in contatto visivo con le torri di Sa Mora, Scala Sale, Saline, Su Puttu, Pittinuri e Capo Nieddu.

Nel 1609 si richiede per la nuova torre una guarnisco (Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Di forma troncoconica, la torre constava di un unico ambiente, l’alloggio dei torrieri, cui si accedeva da un boccaporto posto a circa 4 m. dal piano.

I primi interventi di manutenzione e restauro sono documentati nel 1620 e, successivamente, nel 1692(Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Nel 1720 la torre risulta ancora in funzione: così si evince dalla Relazione del Cagnoli, dalla Relazione del De Vincenti, dalla Carta del Colombino.

Passata la Sardegna sotto il dominio piemontese, infatti, alcuni ingegneri militari furono incaricati di effettuare una nuova perlustrazione del litorale dell’isola allo scopo di puntualizzare e meglio definire lo stato delle torri esistenti, ancora in funzione o dimesse. Tra questi ingegneri spicca senza dubbio la figura del De Vincenti, il quale consegnò al viceré S. Remy un rapporto dettagliato sullo stato delle torri, nonchè delle spese occorrenti per il mantenimento di quel sistema difensivo. Tra le 67 torri enumerate dall’Ingegnere compare anche la torre di Capo Manno:

Capo Manno.....(tra le22 a carico delle diverse località interessate)

Una persona viene incaricata della vigilanza del distretto compreso dalla Torre di Oristano fino a Scala di Sale.
Nella
Nota de dipartimenti del Litorale del Regno di Sardegna, ne quali si sono deputate Persone per vigilare alla Custodia delle Marine, e delle Ville che per esser in maggior vicinanza alle medesime puonno in occasione di qualche sbarco accorrervi con la Cavalleria Miliziana si legge:

...
Dalla torre di Oristano sino a Scala di Sale si calcolano miglia 23: vi sono in detto distretto le Torri di San Giovanni di Sinis, di Sco, della Morra e Capo Manno onde benché paia non vi siano necessarie maggiori guardie, con tutto ciò s’è incaricata la custodia di quelle marine a D. Luigi Do Roma d’Oristano. Le Ville che in un occorrenza puonno accorrere sono: Oristano, con 26: Ville de Campidani

(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

Questo lo Stato degli Alcaidi e Soldati, che sono, nelle torri del Regno di Sardegna a conto dell’Amministrazione del R.le in Conformità della nota data da detta Amministrazione lì Agosto 1720:
...

Capo di Sassari ...

Torre di Capo Mano-Alcaide 1, due soldati

(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)
Nel 1755 la fabbrica richiede nuovi lavori di manutenzione, per una spesa complessiva di 5 scudi:

Relazione delle riparazioni che si credono indispensabili da farsi atorno diverse Torri, con la spesa a calcolo di quanto puonno importare e progetto di diverse altre che sarebbero necessarie edificarsi per maggior conservatione di questo Regno, e corrispondenza de fari

Territorio D’Orestano
....
T. di Capo Mano: imbetumar la piattaforma (5 scudi)

(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

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Nel 1767 la torre viene dotata di un cannone per difendere il porto di Paloso dall’attacco dei turchi (Relazione del Ripol).
Elencata nella
Visita fatta dal Cav. E Carlo Emmanuele Palliano Collonello delle torri del Regno di Sardegna, cominciata li 25 Aprile dalla gran torre d’Oristano e terminata li 26 Maggio 1778 alla torre di Siniscola detta di Santa Lucia di Posada, e nelle Istruzioni generali del 20 ottobre 1782 prescritte dal S. E. Il Conte Masino, dirette ai torrieri del Regno, la torre Capo Manno risulta ancora presidiata(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC).

Nuovi lavori di riparazione vengono eseguiti nel 1784, ad opera del capomastro Eusebio Carta, sotto la direzione del Capitano Marciot, per una spesa complessiva di 314 lire; un nuovo intervento nel 1786.
Nel
Regolamento di S.A.R.il Sig Duca del Genovese ec. ec. per la custodia , e difesa delle torri del Regno, datato 18 Agosto 1812, viene destinato alla Torre di San Giovanni del Bodello un fondo in deposito di munizioni da guerra:

Carlo Felice di savoia Duca del Genovese, capitano generale delle Regie Armate, capo, e presidente della Reale Amministrazione delle torri del Regno di Sardegna
...
Stato delle torri nelle quali si conserverà un fondoin deposito di munizioni da guerra per distribuirlecon conto, e ragione, alle torri dè rispettivi Dipartimenti, che alle occorrenze ne abbisognassero

...
Dipartimento di Oristano

Capo Mannu, La Mora, Sevo San Giovanni di Sinis, Capo La Frasca, Frumentorgiu

(Ed VI 116 in BUC)

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Nel 1822 gli impresari muratori Salvatore Peddis e Antonio Contini ricevono dall’Amministrazione 1250 lire sarde per i lavori di restauro della torre da loro realizzati.
In una Relazione di autore ignoto custodita nell’Archivio storico di Torino, datata 20 marzo1843, è annoverata fra le 63 torri ancora prediate

La torre viene abbandonata nel 1846.

Il 25 Aprile 1867, realizzata ormai l’unità d’Italia e venuto meno il motivo fondamentale della realizzazione delle diverse torri costiere, cioè l’incombente minaccia esterna, si provvede alla definitiva smobilitazione delle fortificazioni:

Elenco dei castelli , delle torri e fortezze esistenti in Sardegna che cessano di essere considerate come fortificazioni o posti fortificati in base al R. Decreto 25 aprile 1867

Litorale ad ovest

Torre Capo Mannu