TORRE DEL PREZZEMOLO, CAPO SANT'ELIA, CAGLIARI
La Torre del Prezzemolo è una Torrezzilla, una piccola torre costiera anticamente armata soltanto di fucili, destinata alla funzione di avvistamento e sorveglianza del territorio circostante. Posta a circa 34 metri sul livello del mare, poco fuori dal borgo di Sant’Elia, controllava il litorale sottostante, compreso il Lazzaretto, e comprendeva nel suo panorama le torri di Calamosca, Calafighera (non più esistente), Sant’Elia ed i fortilizi di Cagliari. Terminus ante quem per la data di edificazione della torre è il 1578, anno in cui è documentata l’esistenza di due torri en Cala Moscas y en Cabo Bernat , mantenute dalla città di Cagliari (Regia Amministrazione delle Torri in ASC); la torre del Prezzemolo è inoltre citata nel progetto di realizzazione di numerose torri costiere di avvistamento e di difesa predisposto dal viceré Michele De Moncada (1578-83), risultando già operativa.
Ha forma troncoconica e presenta dimensioni ridotte, in quanto realizzata su un’ estremità rocciosa raggiungibile da un solo punto: diametro di fondazione di 4,27 m., altezza residua di circa 11 m., circonferenza alla base di circa 13,4 m. Una sola apertura a circa 4 m. da terra, con piedritti e architrave in pietra, immetteva nell’unico ambiente, successivamente sostituita da un’apertura ricavata nella muratura sul lato più facilmente raggiungibile rispetto a quello in quota. Attraverso una botola, ricavata nella volta a cupola, si accedeva con una scala in legno nella piazza d’armi, coperta da una tettoia semicircolare realizzata in canne e coppi.
La denominazione Torre del Prezzemolo o Perdusemini ovvero Petro Semolo risale al XVIII- XIX secolo, ed è mutuato dalla vicina torre di Calafighera; anticamente invece la Torre era anche nota con i nomi di Torre del Lazzaretto, di Capo Bernat, di Cala Bernat, di San Bernardo (in epoca spagnola), di Santo Stefano detta del Lazzaretto (XVIII secolo), e successivamente, nel XX secolo, sarà anche indicata come Torre de la Prajola (spiaggiola) o Vecchia.
Nel 1597 la torre, presidiata da due torrieri, è sottoposta a lavori di manutenzione e restauro ad opera dei mastri Giovanni Incani e Augusto Pixitta (Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Altri interventi di restauro sono attestati nel 1605: tra l’altro viene sistemato nell’ingresso un balconcino pensile (Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Negli anni seguenti, nel 1606 e nel 1615, la funzione della Torrezzilla nel controllo del territorio circostante sembra rivalutata e si provvede all’ampliamento della guarnigione; ma nel 1638, con la messa in funzione della limitrofa Torre di Calamosca, la Torre del Prezzemolo viene abbandonata e rimane inutilizzata fino al XVIII secolo.
Nel 1772 viene riarmata ma non presidiata: è semplice punto di posta per fucilieri; nel 1793, dotata di una piccola batteria di cannoni, diventa luogo strategico per contrastare l’incursione dei francesi, che cercano di sbarcare nel litorale sottostante.
All’indomani di questi avvenimenti la torre tuttavia viene disarmata ed abbandonata.
Il 25 Aprile 1867, realizzata ormai l’unità d’Italia e venuto meno il motivo fondamentale della realizzazione delle diverse torri costiere, cioè l’incombente minaccia esterna, si provvede alla definitiva smobilitazione delle fortificazioni:
Elenco dei castelli , delle torri e fortezze esistenti in Sardegna che cessano di essere considerate come fortificazioni o posti fortificati in base al R. Decreto 25 aprile 1867:
Litorale a sud
Torre del Petro Semolo
Lavori di restauro sono documentati nel 1916 e nel 1967 (puntellamento della roccia e realizzazione di contrafforti).