TORRE DE SA MORA, SAN VERO MILIS

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La Torre Sa Mora si erge in regione Matta e sa figu (Albero del fico), un tempo denominata Monte delle Saline di Oristano ovvero Capitis Magni seu Salinarum. E’ già indicata nella Descripcion dela isla y reyno de Sardeña del XVII secolo, e nei documenti coevi ricorre sia con la denominazione di Torre Sa Mora che con quella di Puerto de la Mora.

Francesco Vico nella sua Carta ne colloca l’edificazione nel 1639, ma in realtà è già citata nel progetto di realizzazione di numerose torri costiere di avvistamento e di difesa predisposto dal viceré Michele De Moncada (1578-83), risultando in costruzione. Venne realizzata tra il 1578 e il 1580 per garantire, insieme con le Torri della Mora e di Capo Mannu, la difesa delle saline di Oristano e della tonnara; posta a 34 m. sul livello del mare, comprendeva nel suo panorama tutto il Sinis ed era in contatto visivo con le torri di Capo Mannu, di Scala Sale e di Sevo.

Di forma troncoconica, le fonti attestano che la sua lunghezza è di un trabucco e mezzo, ovvero di m. 5, l’altezza di m. 8. Attraverso un ingresso, posto a 5 m. dal piano, si accedeva in un piccolo ambiente con volta ribassata, dotato di una scala ricavata nello spessore murario.

Nel 1692 sono già documentati i primi interventi di manutenzione e restauro ((Regia Amministrazione delle Torri, in ASC).
Passata la Sardegna sotto il dominio piemontese, alcuni ingegneri militari furono incaricati di effettuare una nuova perlustrazione del litorale dell’isola allo scopo di puntualizzare e meglio definire lo stato delle torri esistenti, ancora in funzione o dimesse. Tra quelle ancora in attività viene menzionata la Torre Sa Mora: Relazione del Cagnoli (1720), Relazione del De Vincenti (1720), Carta del Colombino (1720).

Tra questi ingegneri spicca senza dubbio la figura del De Vincenti, il quale consegnò al viceré S. Remy un rapporto dettagliato sullo stato delle torri, nonchè delle spese occorrenti per il mantenimento di quel sistema difensivo.
Tra le 67 torri enumerate dall’Ingegnere compare anche la torre della Morra:

Morra.....(tra le22 a carico delle diverse località interessate)

Questo lo Stato degli Alcaidi e Soldati, che sono, nelle torri del Regno di Sardegna a conto dell’Amministrazione del R.le in Conformità della nota data da detta Amministrazione lì Agosto 1720:
...

Capo di Sassari
...
Torre della Mora-Alcaide 1, due Soldati
(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

AST_1792.png

La torre originariamente era quindi presidiata da 1 alcade e 2 soldati e svolgeva funzioni di senzillas (1729); in seguito nel 1801 l’Amministrazione ampliò la sua guarnigione, inserendo un artigliere, e divenne pertanto Torre de armas; era dotata di un petriero, due fucili, due mortaretti ed inoltre un cannocchiale per l’avvistamento.

La città di Oristano e le ville del Campidano avevano l’obbligo di provvedere al mantenimento della guarnigione e di accorrere in aiuto, in caso di pericolo incombente:

Nota de Dipartimenti del Litorale del Regno di Sardegna , ne quali si sono deputate persone per invigilare alla custodia delle marine e delle ville che per essere in maggior vicinanza alle medesime puonno in occasione di qualche sbarco accorrervi con la cavalleria miliziana

Vi sono in questo distretto le Torri di San Giovanni di Sinis, di Seo, della Morra e Capo Manno onde benché paia non vi siano necessarie maggiori guardie, con tutto ciò s’è incaricata la custodia di quelle Marine a Don Luigi de Roma d’Oristano:
Le Ville che in un occorrenza puonno accorrere sono:

Oristano, con 26; Ville de Campidani

(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

Nel 1729 la torre della Mora è annoverata nella Tabella de las Torres del Reyno empezando por Pula, y acabando por Carbonara en q se expressan por orden las q son de Armas, las de Armas, las de Guardia, y las Guardias sin torre, el territorio en q estan sitas los qlas Guarnecen, y de quien vienen pagadas.

Dalla torre di Oristano sino a Scala di Sale si calcolano miglia 23

Nel 1755 la fabbrica richiede nuovi lavori di manutenzione, per una spesa complessiva di 17 scudi:

Relazione delle riparazioni che si credono indispensabili da farsi atorno diverse Torri, con la spesa a calcolo di quanto puonno importare e progetto di diverse altre che sarebbero necessarie edificarsi per maggior conservatione di questo Regno, e corrispondenza de fari

Territorio D’Orestano
....
T. della Mora: Imbocar le Fabriche, imbetumar la piattaforma, e ricoprirvi la garita (17 scudi)

(Regia Segreteria di Stato e di Guerra in ASC)

Nel 1767 il Cav. Ripol, come già aveva fatto il Camos due secoli prima, ripercorre il litorale allo scopo di verificare la funzionalità del sistema difensivo dell’isola. Risultato della perlustrazione una dettagliata Relazione sullo stato delle torri:

Visita generale delle torri del Regno fatta da Cav Ripol Capitano Comandante delle medesime nell’anno 1767

Torre della Mora:

Alcaide...d’anni 41, serve nelle torri an. 5, e nel Reg.to Sicilia e Sardegna anni 15... Soldati 2 37...48
Questa torre è situata in una collina e guarda a ponente
....

Questa torre necessita d’un fucile per rimpiazzar uno ormai inservibile a piè
Pietre di fucile
Una corda di canape per la scala che si trova inservibile
Questa torre ha il suo canochiale come pure è provista di pietre e legno minuto per far li fuochi

Questa torre distante da quella di Cabumano ore 1, 1⁄2 a cavallo

(AST Sardegna Economico)

Nelle Istruzioni generali del 20 ottobre 1782 prescritte dal S. E. Il Conte Masino, dirette ai torrieri del Regno, la torre La Mora risulta ancora presidiata.

Nuovi lavori di manutenzione e restauro della Torre vengono eseguiti, nel 1784, ad opera del capomastro Eusebio Carta sotto la direzione del capitano Marciot, per una spesa complessiva di 84 lire e 6 scudi, e successivamente, nel 1822, sotto la direzione dell’architetto Melis, ad opera dei muratori Salvatore Peddis e Antonio Contini, per una spesa complessiva di 550 lire sarde.

Nel Regolamento di S.A.R.il Sig Duca del Genovese ec. ec. per la custodia , e difesa delle torri del Regno, datato 18 Agosto 1812, viene destinato alla Torre di la Mora un fondo in deposito di munizioni da guerra:

Carlo Felice di Savoia Duca del Genovese, capitano generale delle Regie Armate, capo, e presidente della Reale Amministrazione delle torri del Regno di Sardegna
...
Stato delle torri nelle quali si conserverà un fondo in deposito di munizioni da guerra per distribuirle con conto, e ragione, alle torri dè rispettivi Dipartimenti, che alle occorrenze ne abbisognassero

...
Dipartimento di Oristano

Capo Mannu, La Mora, Sevo San Giovanni di Sinis, Capo La Frasca, Frumentorgiu

(Ed VI 116 in BUC)

 

Giaume_1813.png

La torre viene abbandonata nel 1846.

Con Regio Decreto 25 Aprile 1867 la torre della Mora, al pari di tutte le altre fortificazioni costiere, viene definitivamente smilitarizzata:

Elenco dei castelli , delle torri e fortezze esistenti in Sardegna che cessano di essere considerate come fortificazioni o posti fortificati in base al R. Decreto 25 aprile 1867

Litorale ad ovest Torre La mora

Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzata come osservatorio.

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